Tamponi agli operai, Anaci a Biondi: corregga ordinanza o la impugneremo

L’AQUILA – Il Comune dell’Aquila non “ha il potere di assumere obblighi per nome e per conto di persone fisiche dotate di una loro, incoercibile autonomia contrattuale, e né può costringerli a farlo sulla base di base di un mero provvedimento amministrativo”.

Così l’associazione nazionale degli amministratori di condominio (Anaci) in una lettera, pubblicata integralmente sotto, inviata al sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, in cui biasima l’ordinanza con cui, tra le altre cose, è stato imposto alle imprese edili che dal 4 maggio sarebbero potute tornare in attività di effettuare test tra le maestranze per verificare la negatività al Covid-19.

“Per effetto di tali previsioni i committenti, e quindi anche gli amministratori condominiali”, scrivono Mauro Basile e Tiziana Alfonsi, rispettivamente presidente regionale e provinciale dell’Anaci, “sono stati investiti di una serie di stringenti obblighi inerenti la sicurezza sul cantiere dal Covid-19 che li espone, nel caso in cui si dovesse verificare un episodio di contagio, a pesantissime responsabilità di ordine penale, civile ed amministrativo”.

L’associazione invita Biondi a procedere “senza indugio alla modifica della sua ordinanza n. 71 del 30 aprile 2020, rimuovendo da essa qualsiasi riferimento alla figura del ‘committente’ e dei suoi incaricati”, annunciando che in caso contrario sarà impugnata.

LA LETTERA A BIONDI

Egregio sig. Sindaco,
scriviamo quali rappresentanti dell’Anaci Abruzzo e L’Aquila, associazione di rappresentanza degli amministratori condominiali.

Come di certo a Lei noto, gli amministratori condominiali hanno svolto e svolgono nel processo di ricostruzione post-sisma della nostra città una ruolo fondamentale, essendo stati investiti direttamente al legislatore del compito di gestione dei contributi pubblici destinati al condomini.

L’attività svolta ed i risultati ottenuti ha quindi portato molti dei proprietari degli aggregati a individuare negli amministratori condominiali i soggetti più indicati anche per ricoprire la carica di presidenti dei consorzi obbligatori previsti dalla opcm 3820.

Ancora oggi, quindi, gli amministratori condominiali rivestono dal punto di vista della normativa in materia di sicurezza la veste di “committenti” e sono, per tale ragione, assoggettati alle responsabilità civili, penali ed amministrative che ne scaturiscono.

Abbiamo, perciò, letto con grande preoccupazione la sua Ordinanza n. 71 del 30 aprile 2020 con la quale ha imposto alle imprese, per la riapertura dei cantieri, una serie di adempimenti connessi all’emergenza Covid-19.

È mio obbligo premettere che, nonostante la nostra Associazione abbia richiesto ripetutamente di poter essere ascoltata in merito al contenuto della Ordinanza, così da fornire un contributo alla sua stesura, Lei ha rifiutato alcun confronto, preferendo procedere in via unilaterale.

L’Ordinanza prende in considerazione anche il ruolo del “committente” a cui dedica le seguenti prescrizioni:

a) al punto 1) dell’art. 5 (disciplinante la “Attuazione protocollo) nel prevedere l’obbligo di sottoporre a tampone i lavoratori si impone alla imprese di comunicare l’adempimento, oltre che alla ASL ed al CSE, anche al “committente per l’adozione delle misure di competenza”. In cosa consistano tali “misure”, tuttavia, non viene fornita alcuna indicazione il che impedisce di comprendere quali sarebbero gli obblighi che Lei ha imposto ai “committenti”.

b) Al punto 5 dello stesso art. 5) si prevede che il Committente “si impegna” (sic) a far rispettare il Protocollo. La disposizione appare a dir poco abnorme, considerato che il Comune dell’Aquila non ha coinvolto i “committenti” dei cantieri della ricostruzione nella sottoscrizione del Protocollo, né a titolo singolo, né attraverso le associazioni che li rappresentano (fra cui l’Anaci).

Di conseguenza i “committenti” non hanno assunto alcun “impegno” al momento della formazione del Protocollo.

Né il Comune dell’Aquila ha il potere di assumere obblighi per nome e per conto di persone fisiche dotate di una loro, incoercibile autonomia contrattuale, e né può costringerli a farlo sulla base di base di un mero provvedimento amministrativo.

Ricordiamo, peraltro, che gli obblighi del “committente” rispetto alla sicurezza sul lavoro sono stabiliti dalla legge nazionale e non possono essere estesi a suo piacimento da un ente locale, quale il Comune dell’Aquila.

Sta di fatto che per effetto di tali previsioni i “committenti”, e quindi anche gli amministratori condominiali, sono stati investiti di una serie di stringenti obblighi inerenti la sicurezza sul cantiere dal Covid-19 che li espone, nel caso in cui si dovesse verificare un episodio di contagio, a pesantissime responsabilità di ordine penale, civile ed amministrativo.

Si pensi solo alla condanna risarcitoria a cui un “committente” si troverebbe esposto nel caso in cui un operaio che opera su un suo cantiere dovesse esser colpito dal virus, il cui ammontare non sarebbe inferiore a diverse centinaia di migliaia di euro.

Si tratta nel contempo di obblighi che non sono previsti dalla normativa di rango legislativo nazionale, né ordinaria, né emergenziale, e rispetto ai quali non è possibile rinvenire nell’ordinamento alcuna norma, sia ordinaria che emergenziale, che attribuisca al Comune dell’Aquila il potere di imporli.

Per tale ragione, La invitiamo a provvedere senza indugio alla modifica della Sua Ordinanza n. 71 del 30 aprile 2020, rimuovendo da essa qualsiasi riferimento alla figura del “committente” e dei suoi incaricati.

La dobbiamo preavvertire che, qualora ciò non fosse fatto, alla luce delle pesantissime responsabilità che Lei ha fatto indebitamente ricadere sulla figura dei “committenti”, l’Anaci ed i suoi rappresentati si vedranno costretti ad impugnare la Ordinanza per la parte di loro interesse.

Nella speranza che ciò non sia necessario e che la vicenda possa essere risolta semplicemente riallacciando il filo del necessario confronto tra le parti, a cui Lei purtroppo si è finora sottratto, porgiamo i nostri migliori saluti.

Il Presidente Regionale
Mauro Basile

La Presidente Provinciale
Tiziana Alfonsi

 

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