Gli amministratori di condominio: «Giù le mani dai compensi»

Le associazioni in campo contro la nuova circolare «I costi della sicurezza ora li pagheranno i cittadini»

L’AQUILA. Anche gli amministratori di condominio scendono in campo a tutela del loro ruolo nell’ambito della ricostruzione. In una nota a firma di Mauro Basile (Anaci Abruzzo), Tiziana Alfonsi (Anaci L’Aquila), Massimiliano Aniballi(Aiac L’Aquila) e Vincenzo Marucci (Apaci Abruzzo), si fa riferimento alle norme che riguardano i compensi ai responsabili dei lavori prevista dalla circolare 1 di Usra e Uscr del 30 aprile.

«Le associazioni degli amministratori di condominio e di consorzio non concordano per motivi di ordine giuridico,morale, tecnico-giuridico, con quanto deliberato dagli uffici speciali e stanno predisponendo un documento. Concordiamo con quanto segnalato dall’Ordine degli Ingegneri nei giorni scorsi. È opportuno ricordare che amministratori e presidenti di consorzio sono i rappresentanti legali delle assemblee e dei consorzi (e, quindi, dei cittadini che li compongono) e che la spendita di denaro pubblico fa delle loro persone, già oggi, di fatto, degli incaricati di pubblico servizio, come potrebbe essere sancito definitivamente nella norma in preparazione. Innanzitutto non si può non cogliere il fatto, eclatante, che per la prima volta gli uffici speciali abbiano sentito il bisogno di riunirsi e di deliberare congiuntamente. Peccato che lo abbiano fatto solo oggi e sulla sola questione che, rispetto ad altre ben più rilevanti e che avrebbero imposto il coordinamento delle due strutture fin dal loro insediarsi, sta scaricando sui cittadini ulteriori oneri economici oltre quelli imposti dal sisma. Sarebbe interessante sapere, peraltro, da quale parere legale i tecnici firmatari della circolare abbiano tratto le nozioni giuridiche utili a determinare il nuovo regime nei confronti del responsabile dei lavori e quali siano le specifiche norme ispiratrici tra quelle che costituiscono il “complesso delle disposizioni vigenti” vacuamente citato nella circolare. Non risponde al vero che vi siano stati incontri, convocati formalmente, ai quali le associazioni stesse abbiano partecipato e nei quali abbiano concordato in merito ad un nuovo regime per i responsabili dei lavori. Nuovo regime che riteniamo di poter presto dimostrare, invece, essere contrario allo spirito delle norme e, soprattutto, al loro contenuto. Se si escludono gli incontri concernenti la nuova legge sul terremoto tuttora in preparazione, mai la nostra categoria è stata invitata a partecipare a tavoli tecnici».

Le associazioni annunciano una richiesta di chiarimenti con la quale si invitano Comune e uffici speciali a voler convocare, per il futuro, anche gli amministratori di condominio. «Sembrerebbe», prosegue la nota, «che il nuovo regime non sarebbe retroattivo e che volontà della circolare sarebbe stata quella di fare chiarezza sul significato del termine “committente” assegnandogli il significato di “proprietario” dell’immobile. Tutto ciò, però, non è sancibile attraverso comunicati stampa ma avrebbe dovuto essere inserito nella circolare. In questo senso non possiamo non segnalare la totale confusione nella quale versano gli uffici del Comune che, in alcuni casi, hanno già iniziato a operare i tagli relativi ai responsabili dei lavori dai quadri economici, su progetti già in fase di realizzazione o conclusi. Restiamo in attesa di ulteriori comunicazioni ufficiali. Ora dovremo convocare le assemblee condominiali e comunicare ai cittadini il fatto che dovranno accollarsi il costo del professionista, fino a che questa circolare non verrà rivista, come ci auguriamo. Dovremo spiegare, in particolare, che la figura professionale posta a garanzia del committente affinché tutte le altre figure operino conformemente alle norme (sicurezza in primis) e a garanzia della validità tecnica delle imprese preposte alla ricostruzione, non è una figura centrale che opera nell’interesse della pubblica utilità ma secondaria e che, perciò, debbono pagarsela loro. In tutto questo appare evidentissima scandalosa carenza di una guida politica in grado di gestire sensatamente questo processo».

 

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